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Nelle valli trentine via alla raccolta delle mele. Un modello virtuoso di incontro e cooperazione
Melinda, ricavi e liquidato in crescita 
Ciao Matteo

Nelle valli trentine via alla raccolta delle mele. Un modello virtuoso di incontro e cooperazione

Iniziate in questi giorni, le operazioni proseguiranno fino a ottobre inoltrato coinvolgendo migliaia di agricoltori e raccoglitori locali, italiani e stranieri. Uno sforzo collettivo all’insegna della cooperazione che da anni crea e rafforza legami profondi e duraturi. 


Cles (TN), 23 agosto 2024 – L’evento più significativo del territorio, la ricorrenza fondativa dell’identità locale. Ma anche un’occasione di incontro, crescita e scambio culturale nel segno del lavoro e della cooperazione. C’è tutto questo, e non solo, nell’attesa raccolta delle mele, scattata ufficialmente nei giorni scorsi nelle valli del fiume Noce – Val di Non e Val di Sole – e che, fino a metà ottobre, coinvolgerà migliaia di agricoltori e raccoglitori locali, italiani e stranieri. 

I numeri, del resto, dipingono un quadro emblematico: secondo le stime dell’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento, infatti, lo scorso anno le assunzioni di lavoratori e lavoratrici straniere in agricoltura in Val di Non sono state più di 11.500 pari a poco meno dell’85% del totale del territorio (13.800); quelle registrate in Val di Sole sono state invece oltre 550 (il 60% circa del totale). Più di un quinto sono donne. Romania, Senegal, Polonia e Marocco i Paesi più rappresentati.

Agricoltori e raccoglitori sono protagonisti di un’esperienza profonda e unica che si ripete anno dopo anno. Già, perché la raccolta, ovviamente, è fatta soprattutto di storie. Piccole e grandi epopee umane, capaci di costruire ponti, creare legami nuovi e rafforzare quelli esistenti. Lo sanno bene le famiglie del Consorzio Melinda e delle altre cooperative di APOT, l’Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini che da anni hanno saputo trasformare questi momenti in un’opportunità di accoglienza. 

Sono gli stessi nuclei familiari, del resto, ad aprire le porte delle proprie case alle migliaia di raccoglitori stagionali che giungono nella valle trovando ospitalità, rispetto, lavoro dignitoso e familiarità. Condizioni essenziali per rafforzare quello spirito cooperativo che caratterizza un territorio tanto orgoglioso della propria identità locale quanto aperto all’interscambio umano e culturale.

“Le settimane della raccolta rappresentano un momento chiave per il nostro territorio: è in questo periodo, infatti, che si decide il futuro immediato dell’economia di una valle fortemente vocata alla coltivazione delle mele, un’attività che, solo nel nostro Consorzio, coinvolge circa 4.000 famiglie di soci produttori”, osserva il presidente di Melinda e APOT, Ernesto Seppi. “La stessa raccolta, inoltre, rappresenta da sempre un’occasione di confronto e collaborazione che ben si integra con la tradizione cooperativa e la propensione all’apertura da parte della nostra comunità. In questo scenario tutti gli elementi si sommano tra loro, creando così amicizia e familiarità tra ospiti e residenti ma anche, e soprattutto, un vero e proprio modello di accoglienza fondato sulla reciprocità”.

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Come al solito, le operazioni seguiranno rigorosamente i ritmi dettati dalla natura. Si parte con la raccolta delle varietà più precoci, come SweeTango e Gala, e si prosegue con le grandi “classiche” di settembre come Renetta, Dolcevita e ovviamente Golden. A ottobre, infine, spazio alle varietà tardive Morgana e Fuji. Dieci settimane di impegno incessante, fatte di tecniche e gesti che si ripetono da tempo immemore. Una volta raccolti, i frutti vengono trasportati presso i centri delle cooperative coinvolte per la conservazione e la preparazione alla distribuzione.

Particolare importanza, ovviamente, viene attribuita alla sicurezza nel corso dell’attività di raccolta. Un tema prioritario, soprattutto nel contesto della frutticoltura di montagna che impone una notevole attenzione nella gestione degli interventi sui campi in pendenza. Per questa ragione il Consorzio è attualmente impegnato nell’organizzazione di incontri specifici per condividere con la compagine sociale le buone pratiche di sicurezza su strada e sul campo e di tutela della regolarità dei rapporti di lavoro dipendente, realizzati con la collaborazione del Servizio Lavoro della Provincia autonoma di Trento e dell’Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’APSS (Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari), diretta da Dario Uber, e l’Arma dei Carabinieri. “La sicurezza in campo e su strada è un tema di straordinaria attualità in una valle a così forte vocazione agricola”, dichiara Guido Quatrale, Maggiore Comandante della Compagnia di Cles. “Ricordare le buone pratiche di condotta con i mezzi agricoli sarà senz’altro utile per tutti gli agricoltori impegnati in questo momento cruciale e strategico della nostra comunità”.

È presto, ovviamente, per tracciare un bilancio preciso dai campi. Ma i numeri diffusi in queste settimane consentono già di delineare un quadro di massima. Secondo le stime di Prognosfruit l’Italia dovrebbe registrare quest’anno una produzione complessiva di circa 2,16 milioni di tonnellate, un dato sostanzialmente in linea con il consuntivo 2023. In calo i volumi totali europei (10,2 milioni di tonnellate) che scendono dell’11% rispetto allo scorso anno così come quelli previsti per il Trentino (-7%) e l’Alto Adige (-9%) che scontano gli effetti delle gelate primaverili. Alta, secondo le prime rilevazioni, la qualità dei frutti.

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