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Le vacanze dell’estate 2022? Saranno all’insegna del benessere
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Ciao Matteo

Le vacanze dell’estate 2022? Saranno all’insegna del benessere

Come rimedio antistress è meglio la montagna

Per le sue caratteristiche e il tipo di attività possibili, sottolineano gli psicologi, l’ambiente montano è il luogo ideale per ritrovare l’equilibrio e recuperare gradualmente la socialità. Due fattori essenziali per scrollarsi di dosso le tensioni dell’era Covid. E così la ricerca del benessere può diventare un fattore di ripresa del turismo. Come insegna il caso della Val di Sole

Malè, 13 maggio 2022 – I colori della natura, la rigenerazione alle terme, un percorso silenzioso in e-bike. Oppure una passeggiata a cavallo, un’esperienza di detox digitale e un viaggio alla scoperta delle erbe officinali. Sono queste le esperienze vincenti dell’estate montana 2022. Lo suggeriscono le scelte degli operatori turistici, chiamati a rispondere a una crescente domanda di benessere da parte dei visitatori. Ma lo confermano anche gli psicologi, sempre più attenti nel cogliere i segnali di un diffuso bisogno di rigenerazione. Sullo sfondo, ovviamente, c’è l’eredità del Covid e la voglia di lasciarsi definitivamente alle spalle le scorie della pandemia. E in primo piano, va da sé, c’è proprio l’ambiente alpino con le sue risorse e le sue potenzialità.

Tra i monti relazioni sociali migliori

«La montagna è tipicamente associata al benessere che, a sua volta, è considerato prioritario rispetto al divertimento», spiega Filippo Ruttopsicoterapeuta, specialista in Psicologia della salute e docente a contratto di Psicologia dinamica all’Università di Torino. «Per capirci: se vogliamo divertirci, dobbiamo prima poter stare bene e per raggiungere questa condizione abbiamo bisogno di un ambiente idoneo».

L’idea, ovviamente, assume ancora più forza nel contesto attuale. Il virus ha stravolto le nostre vite generando profondo disagio e limitando la nostra socialità. La voglia di ritrovare interazione e vicinanza non manca ma il trauma della pandemia rende tutto più difficile. Ecco, prosegue il docente, perché alcuni luoghi possono prestarsi meglio allo scopo: «Nell’ambiente montano le persone interagiscono tipicamente all’interno di un gruppo ristretto sperimentando relazioni sociali qualitativamente migliori. Al mare, per contro, è maggiore il rischio di perdersi all’interno di una massa dove gli scambi sono più superficiali. L’esperienza della montagna, in altre parole, ci offre l’occasione di riabituarci progressivamente alla relazione e alla vicinanza con l’altro».

Per potenzialità e caratteristiche, la montagna resta un luogo privilegiato, conferma Adriana Pischeddapsicocologa, psicoterapeuta e specialista in Psicologia della salute. «Sul tema del recupero della socialità non sottovaluterei alcuni aspetti simbolici a cominciare dai vestiti, che in spiaggia non usiamo e che nel contesto attuale post pandemia possono rappresentare una barriera rassicurante». Ma c’è di più: «L’attenzione degli psicologi per l’ambiente montano e le attività che si svolgono in quello scenario è consolidata da anni», prosegue. «Basti pensare alle pratiche di mindfulness che includono meditazioni dedicate alla montagna e al cammino. Nel primo caso si tratta di rafforzare l’idea di equilibrio, che è ciò che si perde quando si vive un disagio psicologico. Nel secondo si pone l’accento sul movimento e le pause – ovvero camminare, fermarsi, sentire, ricominciare – per promuovere la consapevolezza». Il resto, conclude, viene quasi da sé. Colori rilassanti, sguardo che si riempie, attività all’aperto che stimolano la produzione di endorfine. Benessere, appunto.

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Ci sarà anche tutto questo, dunque, nell’esperienza dei turisti che nell’estate 2022 sceglieranno le località montane confermando, nelle attese degli operatori, quel trend già evidenziatosi nel 2021. I numeri diffusi dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti segnano una ripresa delle presenze nelle località di montagna (+13% sul 2020 nel trimestre giugno-luglio-agosto). Ma a spiccare sono anche i dati delle località dei laghi (+29%) e di quelli termali (+27,4%).

Decisamente incoraggianti, in questo quadro, i numeri della Val di Sole: «Nel periodo compreso tra maggio e settembre 2021, i comuni del nostro territorio hanno accolto circa 110mila turisti, il 25% in più rispetto all’anno precedente», spiega Luciano Rizzipresidente dell’APT della Val di Sole. «Il dato non è troppo distante da quello registrato nel 2019 quando, nell’ultima estate prima del Covid, avevamo superato quota 118mila». L’esperienza dello scorso anno, aggiunge, giustifica un certo ottimismo. Tra voglia di rilancio e necessità di venire incontro alle esigenze dei visitatori.

Nel programma estivo della valle, in questo senso, emergono non a caso sei proposte realizzate nell’ambito del programma “Wow Experience” e pensate appositamente per stimolare il benessere psico-fisico. Tra queste l’iniziativa “Risvegliarsi con la natura”, nel Parco Adamello Brenta, e il “Natural wellness ai sapori di montagna”, con le terme protagoniste. Ma anche le gite al lago in e-bike, la disintossicazione da tecnologia nei boschi del Parco Sonoro Fruscìo in Val di Rabbi, la passeggiata equestre “Horse & nature” e gli “Incontri con la natura” dedicati alla scoperta delle proprietà e dei vantaggi delle erbe officinali.

«Siamo consapevoli di come la pandemia abbia stimolato una crescente domanda di benessere da parte delle persone», conclude Rizzi. «Le attività offerte dal nostro territorio, dalla camminata ai percorsi in bici nella natura passando per le pratiche di detox e molto altro ancora, possono soddisfare questa richiesta, trainando al tempo stesso il settore turistico verso il definitivo rilancio».

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