C’è una scelta ampia e di qualità di siti storici e naturalistici per godere al massimo della bellezza del territorio anche in piena estate, nonostante le alte temperature: dai tanti musei alla città sotterranea di epoca romana fino allo spettacolo mozzafiato dell’Orrido di Ponte Alto.
Trento, 2 agosto 2024 – Ogni momento dell’anno è ottimo per osservare e ammirare l’immenso patrimonio storico, culturale e naturalistico di Trento. E l’estate non fa certo eccezione. “State freschi” è lo slogan con cui l’ApT di Trento promuove la possibilità di visitare molti dei suoi luoghi più iconici, dislocati tra centro storico e immediate vicinanze, per sfuggire in modo istruttivo e divertente al caldo e alle elevate temperature. Che sia per curiosare tra i palazzi che definiscono i tratti di una città nella quale popoli, tradizioni e culture si incontrano dando vita a un arricchente mix, per addentrarsi in un interessante percorso alla scoperta della città sotterranea di epoca romana o per ammirare due stupefacenti cascate tuffarsi in uno stretto canyon tra le rocce, ognuno può trovare il modo più congeniale per godere al massimo (e al fresco) delle meraviglie di Trento.
Nel sottosuolo del centro storico, a circa 4 metri di profondità rispetto al piano cittadino, vive e risplende ancora l’antica Tridentum romana, fatta di strade di pietra, resti di mura di cinta e mosaici, edifici pubblici e privati. Definita splendidum municipium dall’imperatore Claudio nel 46 d.C., venne fondata dai Romani per ragioni strategiche: costituiva infatti un prezioso presidio a controllo della valle del fiume Adige. I visitatori possono comporre il proprio itinerario, perdendosi tra i numerosi siti che la compongono e la caratterizzano. A partire dallo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas (in Piazza Battisti) e dalla Villa di Orfeo che espone 1.700 mq di città romana in un allestimento affascinante, esito degli scavi archeologici effettuati in occasione del restauro del Teatro Sociale. Qui sono visitabili anche le mostre “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani” e “Dalla terra il futuro. Viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach”. Il percorso alla scoperta delle origini romane della città si snoda attraverso i resti della Basilica Paleocristiana (eretta fuori mura per ospitare le spoglie dei 3 martiri trentini: Sisinio, Martirio, Alessandro e quelle del patrono di Trento, San Vigilio), l’atrio del Museo Diocesano Tridentino (dove si trovano i resti della monumentale Porta Veronensis, principale accesso da Sud alla città romana), l’area archeologica di Casa Terlago e quella di Palazzo Lodron, i sotterranei di Palazzo Tabarelli e di Palazzo Thun, ora sede del Municipio, che sorge su un’area un tempo occupata dal cardo maximus, la più importante arteria cittadina; e infine la Villa Romana di Orfeo, magnifico esempio di residenza signorile.
Non meno articolata e interessante la rete dei musei e degli edifici: Trento è infatti una città ricchissima di luoghi in cui storia, cultura e natura si incontrano. Esempio perfetto di questa commistione è il MUSE – Museo delle Scienze, magistralmente progettato da Renzo Piano e aperto tutti i giorni ad agosto con laboratori, dimostrazioni e visite guidate. Eventi speciali, giornate a tema e attività ludiche e ricreative per tutta la famiglia sono previsti anche al Giardino Botanico Alpino e alla Terrazza delle Stelle, poco distanti dal centro cittadino. E poi ancora il Castello del Buonconsiglio, che fino al 13 ottobre ospiterà la mostra “Dürer e il Rinascimento delle Alpi”: per i visitatori sarà l’occasione ideale per conoscere gli esiti artistici dell’incontro tra il mondo della pittura rinascimentale italiana con quello di matrice nordica. L’esposizione dà lustro al programma di iniziative ed eventi per celebrare al meglio il centenario dalla fondazione del museo. Albrecht Dürer, grande artista nordico scoprì Trento tra il 1494 e 1495 e restò ammaliato dai suoi paesaggi, di cui catturò l’essenza in una celebre serie di acquerelli. Il Museo Diocesano Tridentino, la Galleria Civica, le Gallerie di Piedicastello, il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni rendono ancor più ampia e di qualità la possibilità di scelta per gli ospiti.
Sono poche le città che possono vantare cascate che alte decine di metri raggiungibili dal centro storico in una manciata di minuti. Tra queste c’è proprio Trento: basta percorrere neppure 5 chilometri per ritrovarsi di fronte all’Orrido di Ponte Alto, un luogo nel quale l’ingegno dell’uomo incontra la forza della natura: si tratta di un canyon scavato dalle acque del torrente Fersina in migliaia di anni, nel quale si tuffano due cascate iridescenti di 40 metri. Qui la bellezza si fonde con la storia: nel corso dei secoli sono state infatti costruite opere idrauliche al fine di proteggere la città delle alluvioni. La Serra di Ponte Alto è la più antica: risale addirittura al 1537. Fu il principe vescovo Bernardo Clesio a volerla. Oggi l’acqua, che scende da questa serra e dalla Controserra Madruzza (altro sbarramento realizzato nel 1882 un centinaio di metri più a valle) genera scenografiche cascate che si fanno largo tra gli strati di roccia rossa, dando vita a spettacolari giochi di luce. I visitatori hanno l’opportunità di avvicinarsi in sicurezza alle pareti dell’orrido e osservare da vicino la potenza dell’acqua grazie a scale a chiocciola, passerella e balaustre che affacciano direttamente sullo strapiombo.