Obiettivo dell’amministrazione comunale è ricavare più risorse per aumentare i servizi per cittadini e turisti, rendendo sempre più solida e competitiva nel panorama turistico la destinazione, recentemente premiata con le Cinque Vele e con la Bandiera Blu. A tutto beneficio dell’economia locale e dei residenti. Il sospetto è che le strutture ricettive extra-alberghiere ufficiali siano una fetta importante.
Budoni (SS), 19 luglio 2022 – Le Cinque Vele di Legambiente e la Bandiera Blu recentemente ottenute da Budoni sono soltanto gli ultimi due risultati tangibili di una politica pluriennale di investimenti in servizi per valorizzare la cittadina gallurese e renderla sempre più appetibile per turisti e accogliente per i residenti. Proprio in quest’ottica nasce la firma del protocollo di intesa fra il sindaco della cittadina, Giuseppe Porcheddu, e la Guardia di Finanza per l’emersione delle strutture turistico-ricettive attive sul territorio.
“Il nostro obiettivo è consolidare il processo virtuoso già in atto – spiega il primo cittadino – che permetta di reinvestire sul territorio. La rete ricettiva turistica a Budoni è molto più ampia di quanto le cifre ufficiali raccontino: sul portale Pay Tourist istituito dal Comune per il pagamento della tassa di soggiorno, infatti, risultano al momento registrate meno di 300 strutture, un dato sicuramente sottovalutato. Numeri di gran lunga sottostimati: sulle piattaforme online dedicate infatti, da AirBnB a Booking, sono oltre 1.600 le strutture presenti, per un numero di turisti imprecisato”.
Il versamento dell’imposta di soggiorno e la comunicazione di quanti ospiti siano presenti sono obblighi previsti dalla legge. La Regione Sardegna, fra l’altro, ha istituito fin dal 2017 il Registro Regionale delle Strutture Ricettive Extra-Alberghiere, tenuto dall’Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, che attribuisce e comunica l’Identificativo Univoco Numerico ad ogni singola struttura che deve obbligatoriamente comparire sugli annunci sui vari portali on line.
“L’emersione – sottolinea Porcheddu – e il conseguente introito della tassa di soggiorno faranno da volano a un’ulteriore spinta negli investimenti, nell’offerta per i turisti e, a caduta, anche della richiesta di alloggi e sistemazioni: a tutto beneficio dell’economia locale, quindi dei residenti”.
Nessun intento punitivo da parte dell’Amministrazione, dunque, ma un lungimirante piano per rendere Budoni sempre più solida e competitiva anche alla luce dei più recenti dati di arrivi in Sardegna. Già nel primo scorcio d’estate, infatti, la Regione registra un sensibile aumento di ingressi non soltanto rispetto al 2020-2021, ma anche rispetto al già ottimo 2019. A breve a Budoni partiranno i controlli a campione presso le strutture che, pur essendo in piena attività, non hanno ancora ottemperato all’obbligo dell’iscrizione, e quelle che nel corso degli anni precedenti non hanno provveduto alla registrazione e al riversamento degli importi incassati a titolo di imposta di soggiorno.