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Vieni a vivere in montagna. La casa te la diamo noi
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Ciao Matteo

Vieni a vivere in montagna. La casa te la diamo noi

Ancora pochi giorni per presentare le domande di adesione a “Coliving – collaborare condividere abitare”. Il progetto, nato con l’obiettivo di invertire le tendenze di spopolamento dei comuni montani trentini, offre 5 alloggi nel Comune di Canal San Bovo, con contratto di comodato gratuito per un periodo di 4 anni. Destinatari: giovani coppie tra i 18 e i 45 anni, con o senza figli che, in cambio, dovranno impegnarsi nei confronti della comunità contribuendo con attività di volontariato sociale o imprenditoriali a favore del benessere di tutti e della crescita sociale e culturale del territorio.
Trento, 23 agosto 2021Case ‘gratis’ per giovani coppie tra i 18 e i 45 anni, con o senza figli, in un pittoresco borgo montano, in cambio della disponibilità a svolgere alcune attività in favore della comunità. Obiettivo: sfruttare il patrimonio immobiliare pubblico sfitto o inutilizzato per dare nuova linfa ai tessuti montani, favorire la nascita di nuove reti sociali ed evitare lo spopolamento dei territori di montagna.
Rimangono ancora pochi giorni (termine ultimo: martedì 31 agosto) per aderire al bando proposto dall’Agenzia per la coesione sociale e la famiglia della Provincia autonoma di Trento, ITEA, Servizio politiche per la casa, Comune di Canal San Bovo, Comunità di Valle e Fondazione Franco Demarchi.
La piccola località (appena 1518 abitanti) a 750 metri di altezza, nella Valle del Vanoi, tra la Valle del Cismon, la Val di Fiemme e l’Altopiano del Tesino è al centro del progetto “Coliving: collaborare, condividere, abitare”. Il bando prevede di mettere a disposizione alcuni alloggi da conferire in comodato d’uso gratuito per un periodo iniziale di 4 anni. Gli appartamenti hanno metrature tra i 75 e i 92 metri quadri per rispondere alle diverse composizioni delle famiglie. I futuri inquilini dovranno sostenere le spese condominiali e al termine dei 4 anni di comodato gratuito potranno scegliere, in base al proprio indicatore di condizione economica familiare, tra il canone concordato e il canone sostenibile.
L’iniziativa è stata sviluppata dall’Agenzia per la coesione sociale e la famiglia della Provincia Autonoma di Trento, visto il successo di un analogo progetto sviluppato a Luserna, negli Altipiani cimbri, che aveva attratto l’interesse di 50 nuclei familiari. Grazie all’arrivo dei nuovi nuclei familiari, Canal san Bovo potrà continuare a mantenere aperte scuole, trasporti, servizi locali e tenere così attivo il proprio tessuto economico.
Per chi aderisce, l’opportunità di vivere in un luogo dal grande valore naturalistico, usufruendo però anche di servizi di prim’ordine messi a disposizione dei residenti: il cablaggio del territorio e la banda larga nelle abitazioni favorisce lo smart working, un team è a disposizione per accompagnare le coppie nell’integrazione e nella ricerca di occasioni professionali, l’area è poi interessante anche per attività nell’ambito turistico e ricettivo.
“Le nuove famiglie apporteranno nuova linfa alla comunità e a loro potremmo offrire nuove opportunità per progetti di vita. Il progetto darà una marcia in più per la sua crescita sociale, culturale ed economica della valle del Vanoi” spiega Bortolo Rattin, sindaco del Comune di Canal San Bovo.
La Fondazione Demarchi supporterà la Provincia autonoma di Trento nella selezione delle famiglie. “Tale lavoro avrà come cardini un punteggio quantitativo e qualitativo sulla base del curriculum sociale presentato come, ad esempio: lo stare e lavorare in gruppo, attivare processi concreti nella comunità, mettere in evidenza competenze specifiche per la crescita della comunità” spiega Laura Ravanelli, coordinatore generale della Fondazione che dal 2013 opera nell’ambito della formazione degli adulti, promozione culturale e nella progettazione e valutazione di politiche sociali, servizi e welfare. “La nostra fondazione con appositi colloqui seguirà anche l’accompagnamento successivo al bando, seguendo le famiglie e aiutandole ad inserirsi nel tessuto sociale e valutandone l’azione, tra cui il volontariato, la messa a disposizione di know how, competenze o idee imprenditoriali”.
GreenPress per Fondazione Demarchi e Provincia autonoma di Trento
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