Il 4 febbraio lectio magistralis dell’economista del Pembroke College dell’università di Oxford Brian A’Hearn. Un modo per celebrare l’anno accademico 2019-2020 della Fondazione Onaosi (Opera Nazionale Assistenza Orfani dei Sanitari Italiani).
Per gli studenti ONAOSI è ormai una bella tradizione. Per il tessuto cittadino di Perugia un evento che conferma la vocazione studentesca del capoluogo umbro: il 4 febbraio prossimo alle 10.30 si terrà un evento pubblico per celebrare l’anno di studi 2019-2020 della Fondazione Opera Nazionale Assistenza Orfani dei Sanitari italiani.
Al centro dell’incontro, una lectio magistralis tenuta dal professor Brian A’Hearn, economista del Pembroke College dell’università di Oxford dedicata al tema “Globalizzazione: lezioni dalla storia”.
Un’occasione, quella del 4 febbraio, per fare il punto sui servizi offerti agli studenti in tutta Italia dalla rete di welfare Onaosi: sono attualmente oltre 3500 i ragazzi assistiti, grazie agli interventi della Fondazione e delle sue 12 strutture formative distribuite in 8 città italiane (Bologna, Messina, Milano, Padova, Pavia, Perugia e Torino), che ospitano attualmente XXX studenti tra i XX e i YY anni.
Saranno inoltre presentati i primi risultati ottenuti dal Centro formativo “La Sapienza Vecchia” ormai entrato a far parte della ristretta élite dei “Collegi di merito” italiani (poco più di una cinquantina in tutta Italia e nessuno nelle regioni centrali se si fa eccezione per Roma). Ma anche per ribadire l’importanza degli investimenti in formazione da sempre mission fondativa dell’Onaosi che da oltre 130 anni offre assistenza agli orfani di medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti per consentire loro di conseguire un titolo di studio e di accedere al mondo professionale e del lavoro.
“La nostra esperienza – conferma Serafino Zucchelli, presidente di ONAOSI – è la prova lampante che gli investimenti per innalzare la qualità formativa e i servizi di welfare costruiti attorno alle esigenze degli studenti, migliorano le loro performance e li aiutano a trovare, prima della media nazionale, un lavoro una volta conclusa il percorso accademico. Un’indicazione che diamo, anno dopo anno, ai decisori pubblici e che speriamo colgano, per far uscire rapidamente ed efficacemente il nostro Paese dalla perdurante crisi economica”.
La peculiarità di ONAOSI è di non ricevere alcun finanziamento pubblico: il sostegno economico necessario per le proprie attività è ottenuto solo grazie ai contributi erogati, attraverso una parte del proprio stipendio, dai 160mila operatori sanitari italiani. “La prova – prosegue Zucchelli – di quanto utile siano le iniziative di mutuo soccorso tra gli appartenenti a una stessa categoria professionale. Un tassello che ha permesso in passato di costruire le basi di un welfare solidaristico e che anche oggi, soprattutto di fronte alla contrazione dei servizi pubblici offerti da Stato e Regioni, trovano nuova linfa e ragion d’essere”.
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